Vent'anni fa oggi: l'eclissi totale di sole
- Luca Fazi
- 11 ago 2019
- Tempo di lettura: 4 min

- di Luca Fazi - In quella mattina dell’11 agosto 1999 furono in tanti a ritrovarsi con la testa rivolta verso l’alto per ammirare un meraviglioso evento ottico-astronomico che risultò visibile anche nel nostro stivale: l’eclissi di sole. No, niente a che vedere con quella osservata nel febbraio del 1961, quando l’Italia poté godere di quel fenomeno nella sua totalità, ritrovandosi per qualche minuto con il sole completamente oscurato. Altri tempi, altri periodi e scarsa informazione a riguardo tanto che vennero accusati diversi malesseri da parte delle persone più sensibili; niente internet, analfabetismo ancora presente in alcune zone (seppur in forte calo) e poca informazione gettarono alcuni in un caos emotivo non di poco conto… oltre agli animali che andarono letteralmente in tilt, come è normale che sia. In quel mercoledì di 38 anni dopo si palesò invece un approccio completamente diverso: l’evento venne accolto con un interesse che colpì anche i più distratti e, come già accennato, l’Italia fu toccata solo parzialmente dall’affascinante fenomeno. Il disco solare si coprì per circa il 90%, ma i dati ovviamente oscillarono in base all’area presa in esame (a Bolzano si toccò il 96%). Il discorso interessò totalmente la zona della Cornovaglia, quindi il nord della Francia, la Baviera, l’Austria ed infine le parti centrali di Romania e Bulgaria, proseguendo fino all’India. Se da noi si verificò in forma parziale, va detto ugualmente che l’eclissi restò impressa nelle menti di tutti perché l’evento fu certamente particolare.
Alle porte del nuovo millennio non mancarono voci su una possibile fine del mondo e l’avvenimento astronomico venne identificato come un “chiaro” indizio per alimentare sospetti. Infatti, alcuni professionisti nel diffondere psicosi e in cerca di notorietà, evidenziarono nei soliti versetti di Nostradamus un nesso fra l’eclissi e la conclusione della nostra esistenza; il sole poi tornò a risplendere in quel giorno di agosto ed illuminò pure il grigiore di tutte quelle fandonie. Il periodo era quello delle vacanze estive e così gli studenti ebbero la possibilità di gustarsi l’insolito avvenimento munendosi delle precauzioni necessarie. Nelle varie edicole, e non solo nelle riviste inerenti all’astronomia, si trovavano come allegati degli occhiali fatti apposta per ammirare il sole e il suo oscuramento, mentre in tanti optarono per le maschere da saldatore o utilizzando, in seguito etichettati come non protettivi, i negativi delle pellicole.

Nonostante l’attenzione per prevenire problemi visivi, non mancarono in tutto lo stivale le chiamate al numero dell’associazione oculisti italiani per denunciare problemi alla retina o semplicemente per chiedere consigli a riguardo. Di quelli che poterono guardare l’eclissi nella sua totalità (quindi le varie parti d’Europa già citate) non tutti furono fortunati perché la nuvolosità sparsa condizionò notevolmente l’effetto visivo… un effetto che, sebbene da tempo gli studi in nostro possesso non ci lasciano impreparati, continua a suscitare forti emozioni. Le temperature si abbassano, la luce scompare ed il cielo assume colorazioni inusuali: sembrerebbe una vittoria della morte sulla vita fino a quando quest’ultima torna con fierezza a risplendere. I lampioni per l’illuminazione notturna così come gli interni dei mezzi pubblici si trovarono a fare dei compiti extra in una tarda mattinata impossibile da dimenticare per chi l’ha vissuta. A Perugia per qualche minuto venne sospesa dal presidente della Corte d’assise l’udienza del processo Pecorelli e addirittura il Papa, Giovanni Paolo II, terminò in anticipo l’udienza generale in aula Nervi per dar modo a tutti di osservare l’eclissi che, nelle nostre zone, raggiunse il massimo dell’oscuramento intorno alle 12:40 circa.

Tale evento astronomico venne accolto con trepidazione da quasi tutte le nazioni, eccezion fatta per diversi stati islamici dove si vietò di osservare il fenomeno, invitando i fedeli a chiudersi in preghiera all’interno delle proprie case. Per i musulmani il sole nero è simbolo dell’ira di Allah e oltretutto, in un giorno in un cui la luna coprì il sole, trovò la morte l’unico figlio maschio di Maometto. Ognuno partecipò a quell’evento come meglio credeva ed alcuni decisamente in maniera singolare, come nel caso degli 883. Il famoso gruppo pop capitanato da Max Pezzali decise di registrare il videoclip del brano “Grazie mille” a Monaco di Baviera, proprio durante l’eclissi, trovandosi quindi a dover combattere con la tempistica per immortalare il momento… della serie “buona la prima” o altrimenti salta tutto. L’Italia negli anni si ritroverà a vivere emozioni simili, con addirittura l’oscuramento solare totale fissato per il 3 settembre 2081 (fortunato chi ci sarà)… ma è innegabile che l’episodio di fine millennio abbia avuto la sua importanza, al di là che fu il primo del suo genere seguito in diretta dai vari canali televisivi del nostro paese.
Vent’anni, ben vent’anni che sono già trascorsi da quell’eclissi; chi l’ha vissuta con gli occhi di un bambino in compagnia di altri coetanei (come il sottoscritto), chi da adulto e chi da anziano… nessuno rimase insensibile a quel fascino primordiale. Quanti erano troppo piccoli per ricordarselo e quanti altri nascevano proprio in quell’istante. Pochi coloro che, avendo le possibilità (senza impegni lavorativi per esempio) se ne fregarono di portare il naso all’insù… diversi quelli che in quegli attimi decisero di fare qualcosa di particolare per ricordarselo tutta la vita. Infine molti, purtroppo, quelli che c’erano ma che ora hanno un punto di vista più ravvicinato per osservare la sfera celeste e tutti i suoi astri; magari proprio con loro alcuni di noi hanno ammirato lo spettacolo di quell’eclissi, frutto di un perfetto allineamento tra Sole, Luna e Terra. Mancheranno da morire ma per ricordarli più intensamente del solito forse basterà riportare la testa verso l’alto… come quel memorabile 11 agosto 1999. Il buio entrerà con forza ma poi, alla fine, sarà il sole a trionfare… perché nessuno potrà mai eclissare il ricordo dei nostri cari.













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