top of page

"Un passo per la mia nuova vita." Intervista a Silvia Marcellini

  • Immagine del redattore: Luca Fazi
    Luca Fazi
  • 27 apr 2019
  • Tempo di lettura: 9 min

Aggiornamento: 29 apr 2019


ree

- di Luca Fazi - “Qual è stato il mio più grande progresso? Ho cominciato ad essere amico di me stesso”.

L’aforisma di Ecatone di Rodi, citato da Seneca nelle sue “Epistulae morales ad Lucilium”, è particolarmente adatto per descrivere il percorso e la personalità della donna intervistata. Silvia Marcellini, gualdese doc ed orgogliosa di esserlo, decide di raccontarmi la sua storia non per protagonismo piuttosto perché “se può aiutare qualcuno o qualcuna ne sarei felice”. Ci sono precisi momenti della vita dove finalmente capiamo che star bene con noi stessi è mille volte più importante del piacere agli altri; servono maturità e anni di esperienza per raggiungere certezze di questo tipo ma, una volta gettati i fardelli dei giudizi altrui (molte volte cattivi e per niente costruttivi) allora sì che potremmo definirci liberi…o almeno più leggeri. Silvia, nel marzo del 2016, si è sottoposta ad un intervento di gastrectomia verticale parziale che per praticità chiameremo con il nome meno tecnico ma ugualmente corretto di Sleeve, ovvero “manica” come la forma della porzione gastrica che rimane nello stomaco dopo l’operazione. E’ indicata a chi ha problemi di obesità, più o meno grave, ma non crediate che certe scelte siano dettate da impulsi vanitosi o tanto per trovare la scorciatoia più comoda; l’iter è lungo e sviluppato lungo diverse tappe intermedie. Tutto finalizzato per non lasciare nulla al caso e preparare la persona specialmente dal lato motivazionale e mentale. Silvia, come ci dirà, ha optato per questa opzione a seguito di mille tentativi provati e riprovati in precedenza ma puntualmente non andati in porto…e la sleeve è stata una decisione che le ha cambiato in meglio la vita. A che cosa serve? Perché viene fatta? Quali sono i benefici e le problematiche a riguardo. Queste e tante altre sono le domande poste: prendetevi qualche minuto, mettetevi comodi e aprite la vostra mente alla lettura perché ci sono diversi e preziosi spunti da cogliere…non fatevi trovare impreparati.


Dunque Silvia, prima di tutto che cos’è la sleeve?


La sleeve è un intervento chirurgico dove viene tagliato parte dello stomaco grazie ad una “suturatrice” meccanica con lo scopo di dare al paziente un rapido senso di sazietà. Per poter fare un’operazione del genere occorre rientrare naturalmente in certi parametri; bisogna avere un certo grado di obesità, tutto calcolato nei rapporti massa/peso oltre che a ulteriori verifiche fisiche…non è un gioco. Viene svolta tramite laparoscopia, cinque buchetti appena, ma resta comunque un intervento invasivo dove mediamente vengono asportati tre quarti dello stomaco.


Perché hai affrontato questo percorso?


Essenzialmente perché le ho provate tutte prima di fare la sleeve. Sono ingrassata in poco tempo e ovviamente le mie allergie non mi hanno aiutata in questo; le dosi di cortisone non facilitano di certo un possibile dimagrimento e purtroppo mi sono lasciata andare. La fame era diventata compulsiva, mi capitava spesso di mangiare di notte e gli alimenti erano ben poco salutari. Le diete? Chiedimene una e sono certa d’averla provata almeno una volta, di qualsiasi tipo ma con zero risultati…stesso discorso per agopuntura e pasti sostitutivi. Divoravo le pietanze più per stress che per il gusto o il piacere di farlo e puntualmente mi sentivo sempre a disagio.


ree
Silvia prima e dopo l'intervento

In che senso?


Mi spiego, anche il semplice andare ad un matrimonio mi costava fatica. Guardavo l’armadio ed erano pochissime le cose che potevano andarmi bene e se magari mi entravano non mi convincevano comunque per l’aspetto che mi davano…anche se quello avevo. Per non parlare poi dello specchio: odiavo come non mai la mia immagine riflessa. Onestamente non sono stata mai una vanitosa però in quegli anni era diventato pesante. Vedevo una pelle che non mi piaceva, facevo le scale ed avevo il fiatone per pochi passi senza tralasciare il male alle ginocchia…problemi avuti da giovanissima ma accentuati con i chili in eccesso.

E poi?


Poi ho detto basta, devo reagire! Non ho vent’anni e l’intervento non è stato un capriccio di gioventù ma il prodotto di una moltitudine di tentativi finiti male. Ho conosciuto una ragazza di Gualdo Tadino che aveva già intrapreso questa strada con ottimi risultati; così, con la scusa di un caffè, mi sono fatta raccontare nel dettaglio la sua esperienza e mi ha incoraggiata non poco. Ha spiegato a cosa sarei andata incontro e della professionalità assoluta del dottor Minciotti, primario di chirurgia all’ospedale di Branca, e di tutto il suo staff.


La tua famiglia come ha preso la tua scelta?


Beh, diciamo che hanno avuto poco tempo per metabolizzarla perché li ho avvisati a ridosso dell’intervento…poco normale ma la pazzia (quella sana ndr) mi appartiene da sempre. I miei erano abbastanza preoccupati, in particolar modo mia madre, ma non mi hanno osteggiata in questo, anzi. Mio fratello, il primo ad averlo saputo e con largo anticipo, mi ha abbracciata ed appoggiata completamente in questa direzione. Ci vogliamo un bene viscerale e la sua approvazione per me è preziosissima.


Prima della sleeve ti sentivi meno femminile? Ci sono state persone che ti hanno ferita per il tuo peso?


Come ti ripeto il fattore estetico non è stato il primo motivo che mi ha portato ad affrontare tutto questo. Finalmente sentivo il bisogno di fare qualcosa per me, per la mia salute e non sentirmi schiava di stupide angosce che all’epoca non erano poi così ininfluenti. Dico sempre che è bello accettarsi, denota equilibrio, ma è ancora più bello fare qualcosa per sé stessi. Per quanto concerne la seconda domanda, sicuramente le battutine poco delicate non fanno piacere e pur prendendo ogni cosa con il sorriso, chi mi conosce lo sa, magari tornavo a casa giù di morale. Un pizzicotto dove si ha l’accumulo di grasso può dar fastidio come chi ti fa notare che pesi troppo. Poi sai, io ho le spalle larghe e gran parte delle situazioni le faccio scivolare ma penso sempre a chi per esempio ha un carattere più debole o chi è ancora troppo giovane per fregarsene…la gente certe volte fa del male gratuito e non si rende conto delle conseguenze.


ree
Silvia oggi

L’idea dell’operazione ti metteva agitazione?


Probabilmente per quel discorso che ti facevo prima, sarò poco normale ma non avevo grossi timori pur trattandosi sempre di andare sotto i ferri. Piuttosto temevo il dopo, se mi sarei accettata oppure l’immagine riflessa allo specchio non sarebbe corrisposta alle mie aspettative…insomma, la paura di vedere un’estranea. L’operazione l’ho affrontata con coraggio, in primis perché non ne potevo più della mia condizione e volevo darci un taglio…poi per la piena fiducia sul dottor Minciotti. Mi ha sempre trasmesso tranquillità e la sensazione di essermi affidata ad un esperto del settore; non ha deluso e l’ho ringraziato per avermi seguito passo dopo passo. Prima di operarmi c’è un percorso ben preciso che dura circa un anno, dove si è monitorati in tutti gli aspetti, sia fisici che mentali.


L’intervento quanto è durato? Com’è stata la ripresa? Quali cambiamenti ci sono stati nella tua alimentazione?


All’incirca tre ore e mezza (più ventisei ore in rianimazione come da prassi, ndr) e sono restata in ospedale per otto giorni. All’inizio venivo alimentata esclusivamente da flebo e ricordo ancora la voglia di bere pur non potendo farlo…quando mi hanno dato l’ok per bagnarmi le labbra è stata una sensazione piacevolissima. Al terzo giorno Nostro Signore è resuscitato, a me è stato permesso di mettermi seduta…non posso lamentarmi e da lì a fare i primi passi è stato un lampo. Ho impiegato poco tempo per rimettermi in forze e appena tornata a casa ho seguito al dettaglio tutti i consigli medici. Inizialmente mi sono ritrovata leggermente spiazzata perché anche nel fare la spesa ho dovuto comprare prodotti per me nuovi e mai acquistati in precedenza. Il primo mese prevede omogeneizzati e quindi una dieta liquida; certo, il gusto ne risente ma mi sono aiutata con le spezie che insaporivano e allo stesso tempo permettevano una rapida cicatrizzazione delle ferite presenti nello stomaco. I successivi trenta giorni ho aggiunto anche delle roba frullata, quindi pezzi leggermente più grandi e mi colpiva il senso di sazietà che provavo con quel poco…qualche settimana prima non mi sarebbero bastati nemmeno come spuntino. Dal terzo mese finalmente cibi solidi ma ingeriti con molta calma, circa trenta minuti per ogni pasto; un tempo complicato da concordare con la vita lavorativa sempre più frenetica ma con la pratica ci si abitua. Le porzioni a disposizione in un pranzo o in una cena potrebbero benissimo esser messe all’interno di un bicchiere di plastica, quelli classici che troviamo in commercio. Detta così sembra una schiavitù ma ti assicuro che con l’esercizio non diventa un problema ma una sana routine.


Lo sport va legato all’alimentazione post sleeve oppure è sconsigliato?


Assolutamente no…lo sport fa benissimo ed è necessario come non mai! Dal secondo mese ho iniziato acquagym, utile per recuperare il tono muscolare; e poi l’attività fisica è come una droga, più ti muovi e più senti l’esigenza di farla, così ho iniziato a camminare con diversi gruppi. E’ stata sempre una mia passione ma fra il dolore alle ginocchia ed il peso eccessivo era praticamente impossibile e in parte dannoso.


ree
Silvia e la sua passione per la camminata

Lo stimolo della fame è fortemente diminuito?


Devo essere onesta e ti dico che l’appetito non mi è calato; da questo lato non ho visto differenze solo che rispetto a prima ho un senso di sazietà quasi immediato. Poi, citando una nota pubblicità, se non ci vedo più dalla fame mi porto dietro sempre degli stick di parmigiano…piccoli morsi e mi sento subito in forma.


Tornando indietro lo rifaresti? Quali sono i pro e i contro?


Sì, non mi sono pentita affatto. All’inizio lo vedevo come un fallimento e quasi mi vergognavo nel farlo sapere poi invece mi sono resa conto che non c’è nulla di male nel fare qualcosa per migliorarsi. Tengo a sottolineare che la sleeve non è una passeggiata e non voglio che passi un messaggio errato; non è nemmeno miracolosa se non segui alla lettera le indicazioni del medico però, detto questo, è innegabile che mi abbia risolto moltissime problematiche. Immagina di passare una vita quotidianamente con uno zainetto invisibile che può pesare 30,40,50 o forse più chili…ora pensa alla sensazione di non averlo più. Niente più fiatone per fare semplicemente le scale e le varie allergie sono o scomparse o comunque meno aggressive…e tanti saluti a quelle dosi massicce di cortisone. Chiaramente ti senti anche più bella e ritrovi la voglia di vestirti bene e comprarti cose che prima non avresti azzardato…questioni che fanno bene allo spirito ma mai importanti quanto dal lato della propria salute. I contro? Ti direi la carenza di vitamine, specialmente la B12, la C e la D, ma tenendo un regime alimentare notevolmente ipocalorico è normale e tutto risolvibile con integratori naturali e alimenti ad hoc.


La sleeve ha dei costi elevati?


Ecco un altro mito da sfatare e se puoi ciò che ti sto per dire scrivilo a caratteri cubitali…LA SLEEVE E’ COMPLETAMENTE GRATUITA! Se hai seri problemi di obesità e risulti idoneo all’intervento è tutto gratis tramite mutua, compresi i successivi interventi di chirurgia estetica che sono quasi sempre necessari per rimodellare la pelle dopo il forte dimagrimento.


Hai notato nelle persone un differente trattamento nei tuoi riguardi?


In un certo senso sì e ti dico anche che un po’ mi dispiace. Alcuni che in precedenza non mi notavano nemmeno o peggio facevano battutine sul mio peso, ora mi calcolano diversamente…ma io sono sempre la stessa e le qualità di una persona vengono da ciò che si ha dentro...non per l’aspetto. C’è da dire che chi mi voleva già veramente bene, gli amici quelli veri, sono rimasti tutti tali e quali senza alterare il loro comportamento: questo per me è importante e mi sento fortunata.


ree

Ci si abitua ad un cambiamento così repentino?


Ci si abitua a volersi bene e ti assicuro che è una sensazione bellissima. Non si tratta di egoismo anzi, sentirsi in forma ed in armonia con noi stessi poi porta a rapportarti meglio con chi ti sta accanto. Il cambiamento è vero, come hai detto bene tu, è veloce e in relazione a questo ti racconto un aneddoto. Stavo passeggiando, se non erro da sola, poche settimane dopo l’intervento. Ad un certo punto, come faccio solitamente, porto le braccia indietro per stirarmi un po’ e afferro i polsi: ho saltato all’istante convita che non fossero i miei! Come se avessi toccato quelli di un’altra persona, non li ricordavo così magri; poi in un baleno interviene la ragione e capisci…ma ti assicuro, un’occhiata dietro per controllare che fossi sola ammetto di averla data (e ci ride sopra nel raccontarlo, ndr)!


A questo punto, ringraziandoti per la disponibilità, ti chiedo se vuoi lanciare un messaggio a chi pensa di fare questo intervento. Hai delle considerazioni da fare?


Come già detto, non esistono bacchette magiche e la realtà non è una favola però la sleeve può essere un primo passo per volersi bene. Sia chiaro, non lo consiglio alle ragazzine che magari non hanno fatto altri tentativi; prima provate tutte le strade, dalle diete a ciò che volete ma sempre e solo dietro consiglio di uno specialista. Quando si ha pochi anni è facile rimettersi in forma grazie anche ad un metabolismo capace di lavorare nel modo corretto. Questo intervento lo suggerisco a chi va in là con gli anni e soprattutto ha problemi di cuore; non è una novità che le malattie cardiovascolari trovino campo fertile in presenza di obesità. Anche per chi soffre di disturbi alimentari e sta andando in un punto di non ritorno; in ogni caso però serve tanta forza di volontà…non mi stancherò mai di ripeterlo. Per ultimo, ma non per questo meno importante, mi preme dare un suggerimento a tutti quelli che in maniera più o meno aggressiva e superficiale offendono qualcuno per il peso: pensateci mille volte prima di far uscire qualche cavolata dalle vostre bocche e in caso tappatevele. La cronaca ci ricorda ogni giorno che dei giovanissimi si tolgono la vita anche per aver subito violenze verbali; non sappiamo chi abbiamo davanti, non conosciamo il carattere di chi ascolta e a volte certe frasi stupide portano a gravi conseguenze. Grazie per le domande e se qualcuno avesse bisogno di maggiori informazioni può scrivermi grazie al link che trovate in fondo all’articolo. Un saluto a tutti!


https://www.facebook.com/silvia.marcellini.9

Commenti


SUBSCRIBE VIA EMAIL

© 2023 by Salt & Pepper. Proudly created with Wix.com

bottom of page