top of page
  • Immagine del redattoreLuca Fazi

Merckx il cannibale: ecco come (e quando) nacque quel soprannome



- di Luca Fazi - In giovanissima età ha tentato per un breve periodo con il calcio. Poca passione. Ad un certo punto sembrava che la boxe potesse entrare nella sua vita. Scarsa attitudine. Alla fine Édouard Louis Joseph Merckx – per tutti, Eddy Merckx – scelse, tra le diverse strade possibili, quella vera e propria. Quella fatta di asfalto e fatica. Di scatti improvvisi e chilometri interminabili. Di montagne da scalare e di cuori in gola.

Ogni scelta conduce sempre ad un futuro bilancio. Quello del belga è alquanto eloquente e non ammette malintesi: 5 Tour de France vinti (record condiviso con Anquetil, Hinault e Indurain), altrettante affermazioni nel Giro d’Italia (altro record assoluto in coabitazione con Binda e Coppi) e – tanto per gradire – un successo alla Vuelta nella sua prima ed unica partecipazione. Nel mezzo, giusto per non apparire incompleto, 19 classiche monumento e primatista dell’ora per ventotto lunghi anni. Numeri impressionanti. Numeri da vero cannibale!



Già, ma come e quando nasce, esattamente, questo soprannome?


Accadde per caso nel 1969, durante il Tour de France. In quell’anno Eddy vive emozioni contrastanti: nel ’68 aveva trionfato al Giro d’Italia (primo Grande Giro degli undici conquistati in carriera) ma proprio la Corsa Rosa, dodici mesi più tardi, lo squalifica a causa della positività a un’anfetamina. Mancavano appena cinque tappe alla fine della competizione e il belga, già maglia rosa, era destinato a bissare il successo. Per Merckx l’esclusione rappresenta un duro colpo ma la possibilità di partecipare al Tour del ’69 gli trasmette rinnovate motivazioni. Domina la Grande Boucle (riserva quasi 18 minuti di distacco al secondo, il francese Pingeon), conquista tutte le classifiche presenti in quella singola edizione (il primo e tuttora l’unico a riuscire nell’impresa) e si porta a casa sei vittoria di tappa.



Il Cannibale


Il soprannome, divenuto iconico per il belga, venne coniato proprio durante il Tour del 1969. Tutto nacque dalla fantasia di una bambina. Il corridore francese Christian Raymond, ex compagno di Eddy ai tempi della Peugeot, contatta telefonicamente la sua famiglia per spiegare, con tono abbattuto, quanto sia impossibile batterlo.

Lui (Merckx, ndr) non ci lascia neppure le briciole”.

Dall’altra parte dell’apparecchio non tarda ad arrivare la replica immediata di sua figlia:

Ma allora è proprio un cannibale…”.

La frase colpisce Raymond che, il giorno seguente, la riporta fedelmente ai propri compagni di squadra. In un baleno prende vita il passaparola che arriva alle orecchie dei giornalisti. Da quel giorno Eddy Merckx diventa, ufficialmente, il Cannibale!

32 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page