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I dieci momenti trash di Sanremo

Aggiornamento: 30 gen 2022



- di Luca Fazi - “Mia madre che prepara la cena cantando Sanremo”.


Basterebbe questa frase di Ligabue, inserita nel testo della sua canzone “Per sempre”, a far comprendere quanto la più importante manifestazione canora italiana sia nel tempo diventata un patrimonio nazionale di ognuno di noi da difendere con veemenza, anche rischiando di sfociare nel populismo nudo e crudo. Che siano casalinghe, bambini, operai o dottori poco importa... non tutti cantano Sanremo (citando lo slogan) ma la maggior parte sì!

La manifestazione nasce nel 1951 dopo i precedenti tentativi con la “Capannina del Marco Polo” e di lì in poi sarà destinata a scandire i tempi delle nostre vite. Un po’ come avviene con i mondiali di calcio, usiamo la canzone vincitrice (ma non solo quella) per ricordare il nostro passato allegandolo ai fatti sanremesi. Quanti personaggi hanno alzato quel “Leone” dorato e quanti di più sono passati senza trionfare, per poi avere un gran consenso di pubblico nelle vendite. Da una competizione iniziale a tre concorrenti si è passato anche a gare fra 24 big della musica italiana e con sistemi di voto in continuo cambiamento. Le canzoni però non sono state sempre le assolute protagoniste ma spesso hanno lasciato spazio ai dettagli “extra” che, da sempre, colorano la settimana ligure e allo stesso tempo sono materia di discussione fra i componenti delle varie famiglie.

“Guarda quella come si è vestita!” o magari “Hai sentito che tizio non l’hanno scelto?” o perché no “Questi non sanno proprio presentare!” sono tipici giudizi, immancabili in quei giorni, ed insaporiscono ancora di più lo spettacolo della gara stessa.

Non pochi sono i fatti avvenuti in questi quasi settanta anni di vita; dal suicidio di Tenco nel ’67, all’annuncio in diretta della morte del “Reuccio” Claudio Villa vent’anni dopo. I look aggressivi e provocatori dei partecipanti in gara o le “invasioni” fuori campo dei vari disturbatori hanno da sempre coinvolto il pubblico, facendolo appassionare sempre più. Parlando di Sanremo impossibile non citare i padroni di casa che nella conduzione hanno scritto pagine importanti di storia: dal primo Nunzio Filogamo, conduttore radio catapultato sul palco del Casinò di Sanremo, ai recordman Pippo Baudo e Mike Bongiorno, rispettivamente con tredici ed undici edizioni presentate. Quasi tutti i big della nostra musica hanno partecipato alla sfida canora ed alcuni di questi hanno ottenuto punteggi bassi in gara per poi riscuotere il gran successo popolare, vedi Vasco Rossi (1983) e Zucchero (1985-1986), entrambi arrivati penultimi con brani rivalutati in un batter di ciglia.

Oggi però voglio portarvi nel lato goliardico di Sanremo, selezionando i 10 momenti più trash offerti negli anni dalla celebre vetrina musicale italiana, ma senza voler ridicolizzare niente e nessuno… perché Sanremo è Sanremo!


10° POSTO: Il look di Sabrina Salerno e Joe Squillo (1991)



Quella del 1991 è stata un’edizione che ha valorizzato al meglio la bellezza del corpo femminile. Alla conduzione non poteva che esserci quel fior di donna di Edwige Fenech che ha contribuito per anni alla vendita massiccia di occhiali da vista ma non sarà lei la protagonista in prima pagina; Sabrina Salerno e Joe Squillo in gara con “Siamo Donne” non convincono la giuria ma incollano milioni di italiani davanti alla televisione. Bikini modalità “spiaggia rovente” per la prima, minigonna che lascia poco all’immaginazione per la seconda (come mostrato nella foto copertina dell’articolo). Cantavano che “oltre alle gambe c’è di più” ed effettivamente ogni centimetro del corpo era ben visibile. Abbigliamento decisamente accattivante… l’avessero fatto qualche anno prima si sarebbe gridato allo scandalo ma anche nel ’91 non mancarono le polemiche.


9° POSTO: Finto svenimento di Carla Puccini (1966)



Mike Bongiorno alla conduzione accompagnato dalle bellissime Carla Puccini e Paola Penni. L’attrice etiope si rende protagonista di una simulazione meritevole di una pesante squalifica; è l’ultima serata e in accordo con Renzo Arbore improvvisa uno svenimento per far salire i picchi d’ascolto. Il buon Mike, che è a conoscenza della messa in scena, non dà importanza alla Puccini (eccetto un iniziale e forzato tentativo di "aiutarla" a riprendersi) e prosegue come se nulla fosse nella conduzione. La ragazza viene portata via in maniera scenica ed il bizzarro episodio sarà destinato a rimanere negli annali.


8° POSTO: Gli effetti speciali degli Elio e le storie tese (1996)



Pippo Baudo presentatore e la coppia Ron-Tosca vincitori della manifestazione canora ma i veri protagonisti saranno altri: gli Elio e le storie tese. Il gruppo milanese sfiora la vittoria per pochi voti e si aggiudica il premio della critica ma le loro performance extra musicali vanno oltre. Nelle varie serate passano dal braccio finto di Elio (poi quello vero uscirà da sotto il maglione) al cantare tutto il loro pezzo in un solo minuto ed infine si presentano vestiti da alieni con le teste rasate in pieno stile “Rockets”. “ La terra dei cachi” è pura nostalgia!


7° POSTO: Il topless di Paty Kensit (1987)



Il gruppo degli Eighth Wonder avrà vita breve ma la sua cantante vivrà per sempre nei nostri cuori avendoci regalato istanti di pura magia. Si stanno esibendo sul palco dell’Ariston per presentare il loro pezzo “Will you remember”e la bella Paty ha un abitino leopardato molto intrigante. La spallina del vestito sembra tenersi per miracolo e durante la performance cade di punto in bianco, dando vita ad un breve ma intenso topless. Siamo nel 1987 e non esistono social network o connessioni internet capaci di procurarti qualsiasi materiale tu voglia… così l’incidente hot risvegliò gli istinti animaleschi di molti telespettatori.


6° POSTO: Freddie Mercury e il playback (1984)



Metà anni ’80 e Sanremo chiama fra gli ospiti internazionali il meglio del meglio: sua maestà Freddie Mercury ed i mitici Queen! In quegli anni però l’uso ( l’abuso) dei sintonizzatori era massiccio così come l’impiego del playback era una consuetudine. Freddie venne invitato a non cantare il suo pezzo dal vivo ma il frontman della rock band non gradisce affatto la proposta. Arriva sul palco e parte la base di “Radio Ga Ga” ma volutamente tiene il microfono distante, rendendo palese il tutto. Un’accusa pacifica al playback imposto e per Mercury l’ennesima dimostrazione pubblica del suo carisma!


5° POSTO: I Placebo e la loro devastazione del palco (2001)



Edizione 2001 e la band britannica compare fra gli ospiti illustri da far esibire. Brano terminato e parte il delirio; Brian Molko, il frontman del gruppo, lancia l’asta del microfono e poi utilizza il suo basso a mo’ di mazza. Prima lo schianta per terra e poi colpisce qualsiasi cosa si trovi nelle vicinanze neanche fosse un concerto rock. Il pubblico inizia a fischiarlo e lui, senza tanti problemi, allarga le braccia e guarda tutti con aria di sfida. Alcuni dello staff lo portano via ma intanto è già partito il coro: “Sceeeemo sceeeemo..!” Il microfono gettato a terra del nostro Vasco a confronto era noccioline. Il top del video inserito parte dal minuto 4:12.


4° POSTO: Roberto Benigni e le parti intime di Pippo (2002)



Siamo nel 2002 e alla conduzione del Festival c'è ancora una volta lo storico Pippo Baudo. Per la serata finale l'ospite d'eccezione è Roberto Benigni che magistralmente si cimenta nel brano “Quanto t’ho amato” ma il suo pezzo forte sarà un altro. Si avvicina al presentatore siciliano e senza troppi problemi comincia a tastarlo nelle parti intime per poi toccargli i capelli per capire se la chioma fosse autentica. Il responso è immediato ed il comico toscano afferma: “I capelli sono veri… è il pisello che è finto!”. Nel teatro dell’Ariston le risate sono implacabili!


3° POSTO: I figli d’arte alla conduzione (1989)




Quella del 1989 fu un’edizione decisamente di rottura rispetto al passato e a presentarla vennero chiamati quattro personalità giovanissime che avevamo in comune l’esser figli o parenti di personaggi famosi: Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi. Gli ascolti andarono tutto sommato benone (erano anni d’oro) ma quella settimana ligure fu riempita dai continui errori del quartetto. Dai ritmi sbagliati alle pause forzate, dalle gaffes agli svarioni linguistici, i problemi furono molti e presenti in ogni serata. Passarono anni prima di rivederli attivi nel mondo spettacolo e a livello di conduzione fu la prima ed ultima volta... e pensare che Pozzetto avrebbe dovuto presentare quel Festival ma il suo ritiro portò gli organizzatori a cambiare rotta.


2° POSTO: Cavallo Pazzo alla riscossa (1992)



L’edizione quarantadue del Festival si è distinta per l’intrusione del famoso disturbatore di eventi pubblici, soprannominato Cavallo Pazzo. All’anagrafe Mario Appignani, da anni cercava di far parlare di sé intrufolandosi nelle grandi manifestazioni e nell’ultimo periodo aveva particolarmente preso di mira Pippo Baudo. Quest’ultimo è il presentatore dell'edizione e deve ritrovarsi ancora una volta faccia a faccia con Mario che sale sul palco illudendo la sicurezza e grida: “Questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali!” Il disturbatore viene portato via da una moltitudine di persone e la serata continua; la manifestazione alla fine vedrà la vittoria di Luca Barbarossa ed il buon Fausto terminerà nono. In seguito venne riportato dallo stesso Cavallo Pazzo di esser stato “ingaggiato” dal conduttore siciliano ma Pippo smentì e dichiarò invece che Mario l’aveva chiamato la mattina dell’evento per avvisarlo che sarebbe salito sul palco, creandogli problemi. Difficile intercettare la verità…


1° POSTO: Il tentato suicidio (1995)



Forse un primo posto scontato ma sarebbe stato gravissimo non dargli il gradino più alto. Ancora il Pippo nazionale protagonista ma questa volta in veste d’eroe. La serata sta proseguendo in tranquillità fino a quando si sente un mormorio fra la folla e le telecamere inquadrano un signore che minaccia di buttarsi dalla balconata. E’ Giuseppe Pagano, un operaio disoccupato, che chiede aiuto e si rivolge direttamente al presentatore. Dopo uno scambio di battute Pippo lo raggiunge facendosi spazio fra le forze dell’ordine accorse in massa e abbraccia il presunto suicida. L’operaio gli chiederà di non esser lasciato solo ed il presentatore, con fare maestoso, disse: “Ti aiuterò io!”. Passano gli anni e la tesi della finzione, confermata dallo stesso Pagano, sembra quella più accreditata. Quasi vent’anni dopo scena simile fra Fabio Fazio e due operai campani.

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