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Esame di Maturità: la notte che non cambierà nulla ma impossibile da dimenticare

Aggiornamento: 8 giu 2019


- di Luca Fazi - “Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni… notte di sogni, di coppe e di campioni”.

Va bene, ammetto che la citazione “vendittiana” possa risultare alquanto scontata e banale ma è altamente complicato pensare alle ore che precedono l’esame di Stato senza immaginarci quella canzone o magari rivedendo il film diventato cult per i giovani (e non solo). Antonello in quel famigerato testo fa un minestrone pieno zeppo di ingredienti o per meglio dire sensazioni, che si sposano perfettamente con lo stato d’animo di chi sta per affrontare il momento in questione. Sia chiaro, non per tutti è stato uno step della vita carico di ansie o colmo di timori e non vi nego che ho trovato delle persone del tutto disinteressate all’evento (beate loro)… ma per la maggior parte dei casi quei benedetti esami sono stati motivo di notti insonni, credendo di fare un salto nel vuoto più assoluto. Sembra che sia tutto un enorme e definitivo punto quando invece non è altro che una bellissima virgola dopo la quale ci sarà ancora tanto e tutto da scrivere… ma questo, per certi versi, lo si capirà solo in seguito. Sarebbe quasi auspicabile affrontare le varie situazioni con qualche anno in più a livello celebrale ed un fisico da ventenne ma se ci pensassimo un attimo verrebbe meno il fascino stesso di questo nostro cammino, del quale sappiamo ben poco circa il finale ma ad arricchirci sarà il mentre. Ed è proprio la paura del futuro più o meno immediato a circondare la mente dello studente prossimo a quegli esami che appena cinque anni prima sembravano fossero un concetto distante anni luce… ed invece poi sei già lì. Per un lustro intero, eccezion fatta del periodo estivo, ti ritrovi inglobato e protetto in un’aula dove ogni mattina vedi i soliti visi ormai familiari. Almeno che tu non abbia in vena una prepotente dose di malinconia, non ti accorgi “live” di quei momenti passati insieme e non dai importanza a gesti o frasi dette in particolari circostanze, ma a ridosso del passo finale tutto ti scorre davanti come un film. Le sequenze sono belle nitide per la loro appartenenza ad un passato recentissimo eppure hanno già un sapore amaro coperto da un velo di tristezza. I suoni delle matite, le risate infinite, quel bidello-amico, il prof stronzo che “alla fine non era poi così male”, quella gita memorabile, quel compagno perso e l’altro diventato un fidato amico… tutte immagini che ripassano velocemente nella testa. La lista sarebbe infinita e soprattutto personale, quindi ognuno rivede il proprio film che meglio crede, tracciando il soggettivo bilancio. Mancheranno diverse cose di quel periodo e persino lo studente mal digerito per anni verrà osservato alla fine sotto una diversa luce. E’ vero, quegli esami in un certo senso disegnano una linea immaginaria fra l’assoluta spensieratezza ed un mondo pieno di insidie e difficoltà… ma anche (in particolar modo) di eventi positivi, degni di essere vissuti a pieno. Allora comprendi una volta per tutte che ogni giorno presenta un esame da superare e quel professore stronzo quanto antico assumerà diverse sembianze nei nuovi ambienti quotidiani. La maturità non arriva sicuramente con un foglio di carta e la tua persona non verrà mai rappresentata da una valutazione in centesimi… ma tutto viene dettato da ciò che siamo e saremo nel nostro intimo più nascosto. Chi diventerà prima o poi genitore e chi non lo sarà per niente, chi avrà un percorso brillante eppure resterà poco soddisfatto a differenza di colui che si sentirà felice accontentandosi di un poco giunto ugualmente con sudore e sacrificio… tanti saranno gli incroci ed i risultati che usciranno fuori aldilà di quel definitivo orale. Con il passare degli anni magari potresti guardare con invidia quel tempo passato fra i banchi ma saranno le continue battaglie a riportarti nel presente, ben consapevole che gli esami non finiscono mai ed i primi da superare chiameranno in causa te stesso e non gli altri. Quando riusciremo a fare un passo avanti che ieri non facevamo o a sconfiggere quella paura che era solo nostra, allora sì che sarà una piccola ma grande vittoria. Trascorriamo in certi casi pure l’intera esistenza a voler superare il “rivale” di turno nei vari campi quando invece dovremmo in primis conoscerci fino in fondo e buttare giù i muri che ci bloccano da sempre. Ognuno sceglie le modalità che preferisce, giustificandoci qualche volta e magari copiando da un “bigliettino” arrivato da un compagno oppure prendendo in mano la situazione divenendo responsabili e corretti, come l’animo di quello studente che cerca di prepararsi sempre al meglio, non saltando mai la scuola. Nel percorso ci saranno professori o guide che ti aiuteranno non poco o forse ruberanno solo il tuo tempo; compagni o amici che in un determinato momento ti salveranno oppure saranno i primi a spingerti a terra… l’importante però sarà sempre e solo proseguire. Nessuno dimenticherà mai l’esame di Stato, e con tutta probabilità rimarrà uno dei ricordi più genuini del nostro passato ma non varrà più di una semplice virgola che anticipa un periodo ancora lungo, magari complesso, tuttavia ricco e pieno di vita.

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