- di Luca Fazi - Non si tratta di dare commenti in base al risultato, seppure quest’ultimo sia già abbastanza eloquente a riguardo: qui c’è solo da vergognarsi! Per il gioco (semmai ci fosse stato), per l’atteggiamento e per altre motivazioni che di certo non trovano origine nel match di oggi, ma affondano le proprie radici da mesi e forse più.
Per carità, la Dea è certamente un avversario di tutto rispetto e un cliente difficile sia che essa giochi in casa oppure in trasferta, eppure ciò non potrà mai giustificare il totale blackout della compagine rossonera. Niente scuse se ti chiami Milan (anche se forse è rimasto solo il nome a dar lustro alla squadra… lo spirito è andato a farsi benedire da un pezzo), niente scuse se ti fai prendere a pallonate dall’inizio alla fine. Vergognosi i primi quindici minuti, poi un accenno timidissimo di ripresa ed infine il dramma che prende corpo: ectoplasmi, quelli rossoneri, che vagano senza tregua per il nulla, infilzati continuamente dalle scorribande atalantine.
Papu apre, Muriel chiude e nel bel mezzo c’è spazio per gli altri artisti nerazzurri che oltre alla classe esternano senza limitarsi tutta la loro voglia di far bene. Fame di vincere, fame di stupire ancora il popolo bergamasco; il Diavolo invece sembra appesantito e sazio da un passato glorioso che ora rischia di schiacciarci come non mai… il pericolo indigestione è scontato e gli stimoli del vomito si manifestano copiosamente tra i tifosi ospiti.
Serviranno cure e tanto riposo: due settimane sembrano insufficienti ma sono meglio di niente. Si consiglia inoltre di cambiare farmaci, assumerne altri e liquidare quelli ormai evidentemente scaduti. Rodriguez, Musacchio e Calhanoglu sono ormai indifendibili, Suso e Piatek leziosi e sterili; dunque occorre al più presto recarsi in una diversa farmacia e acquistare esclusivamente prodotti di qualità.
Le tasche sono mezze vuote ma il periodo dei saldi invernali potrebbe consegnarci una cura temporanea senza dissanguarci economicamente. Da Babbo Natale non meriteremmo nessun regalo ma confidiamo nello spirito natalizio e che quel vecchio simpaticone nordico ci porti doni ben graditi. In fondo una parte della Lapponia comprende pure territori svedesi, no? A buon intenditore…
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