TUTTO VERO! La Finlandia per la prima volta agli Europei
- Luca Fazi
- 15 nov 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 16 nov 2019

- di Luca Fazi - Venerdì 15 novembre 2019 passerà alla storia per il calcio finnico, data scritta nei cuori dei tifosi con l’inchiostro indelebile: per la prima volta la Finlandia è agli Europei! Esordio assoluto poiché i biancoazzurri non si sono mai concessi neanche la partecipazione ai Mondiali. Sì, ci sono due Giochi Olimpici (1912,1936) che, oltre ad essere lontani nel tempo, hanno un’importanza limitata (nonostante siano riconosciuti dalla Fifa).
Questa sera sarebbe servito, tra le mura amiche, un pareggio contro un tutt’altro che proibitivo Liechtenstein, nazionale ormai interessata alla gloria e non alle questioni di classifica, ma sono arrivati pure i tre punti: il secondo posto matematico vuol dire pass per la fase finale. Finalmente la pecora nera del calcio europeo ha messo la testa a posto ed è pronta a fare il suo ingresso nell’ovile più importante a livello continentale. Infatti, non considerando le nazionali neonate e quelle demograficamente poco popolate, i finnici apparivano come l’eterna promessa mai mantenuta… e tante volte neanche pronunciata. Insomma, l’assoluto torpore era durato mezzo secolo con l’undici nordico puntualmente incapace di impensierire il rivale di turno.
Poi gli anni ottanta hanno portato nuove convinzioni e il decennio successivo è stato quello della svolta, con i giocatori del paese liberi di confrontarsi nei campionati più competitivi e importanti… che mi perdoni la Veikkausliiga. Da qui nasce la stella di Jari Litmanen, figlio di Lahti ma coccolato e allevato nel calcio che conta: con l’Ajax a salire nel gradino più alto d’Europa, con il Liverpool giusto in tempo per vincere la Coppa Uefa… nel bel mezzo il Barca, insomma non proprie le ultime della classe.

Eppure il talento finlandese non ha avuto mai l’onore di poter partecipare ad una fase finale con la propria nazionale, ma se quest’ultima è cresciuta anche in sicurezze molto del merito passa dai suoi piedi.
Nel 2008, sotto la guida di Roy Hodgson, non erano stati sufficienti i 24 punti nel girone di qualificazione per l’imminente europeo e il quarto posto finale suonò di amara presa per i fondelli. Cambi di allenatore e poi finalmente lui, Markuu Kanerva, attuale mister dei biancoazzurri e protagonista della qualificazione. Forse qualcuno aveva fatto male i calcoli dando per spacciata la Finlandia, ecco allora che è stato chiamato l’ex insegnante di matematica a riportare i risultati giusti. Soprannominato “Rive”, la sua presenza con i finnici è stata avvertita come una vera Rivelution (gioco di parole con revolution), eppure il tecnico si è impegnato dal primo istante a proporre un classico 4-4-2 lineare (pochissime le modifiche) senza però affidarsi al contropiede come unica arma. La Finlandia affronta chiunque a viso aperto e non intende lasciar giocare gli avversari. Rivoluzione quindi non tattica ma di mentalità, con la prioritaria ricerca di creare un gruppo unito dentro ma anche fuori dal campo.

La Nations League ha visto i nordici vincere il proprio girone e passare alla Lega B… innegabile che il famigerato freddo scandinavo non abbia congelato le prestazioni appartenenti ad un passato ormai remoto. Maggior merito a Kanerva perché i suoi ragazzi sono quelli ricevuti in eredità dalla gestione precedente ma con la nuova finalmente sbocciati.
Serve una star? Allora scriviamo Teemu Pukki, centravanti classe 1990 che oltre a giocare in Premier League (al Norwich) ha in area l’istinto da killer, senza disdegnare l’aiuto per i compagni. In un’altra nazionale forse non avrebbe fatto neanche una presenza ma sottovalutarlo non è mai una buona idea e comunque stiamo parlando di un profilo che, facendo gli scongiuri del caso, riuscirà ad essere il miglior marcatore della Finlandia… spodestando la leggenda Litmanen. I numeri danno un discreto vantaggio all’ex campione ma Pukki ha dalla sua l’età, non essendo ancora trentenne.
I “nostri” Joronen (Brescia) e Vaisanen (ex Spal, ora Chievo) non sono altro che la dimostrazione di quanto i confini finlandesi si siano allargati, aumentando così il bagaglio tecnico e tattico. Peccato che la generazione d’oro (Hyypiä, il bomber Forssell e il sempreverde Litmanen) non sia riuscita mai a confrontarsi nei palcoscenici più prestigiosi ma i tempi ora son cambiati.
Si vola più in alto, come la mascotte della squadra, il gufo Bubi, che in una gara del 2007 contro il Belgio decise di presentarsi sorvolando lo stadio Olimpico di Helsinki e sostando pure sopra la traversa… i padroni di casa vinsero per 2 a 0 e da lì l’insolito ospite divenne il portafortuna ufficiale. Il miracolo ormai è stato fatto ma l’undici di mister Kanerva ha voglia di stupire ancora. No, nessuna “gufata”… anche perché a loro portano bene.













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