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  • Immagine del redattoreLuca Fazi

Milan-Sassuolo: le stelle rossonere solo nell'intervallo


- di Luca Fazi - Poteva essere la gara dell’en plein emiliano. Poteva, e doveva, essere la gara dei tre punti come regalo di compleanno per i centoventi anni del Milan. Alla fine nessuna delle due opzioni è stata contemplata e a San Siro vengono buttati al vento due punti fondamentali non solo in chiave campionato, ma soprattutto per alzare il morale dello spogliatoio che dopo le ultime gare in trasferta sembrava rinato. Il Milan c’è nel gioco, eppure latita quando c’è da concludere.

Soffre contro il Sassuolo quanto basta (pericoloso ma mai eccessivamente) e si dimostra sterile davanti. Tra le carezze di Calhanoglu, il pistolero che spara a salve e i legni di Leao, non ci facciamo mancare nulla per uscire dallo stadio con tanti rimpianti… e rimorsi. Già, perché l’occasione di Bennacer a porta vuota grida vendetta e le leziosità dei vari Kessie e Paquetá fanno innervosire solo il pubblico.

Tifoseria, nonostante tutto, calda e appassionata come i vecchi tempi, quando il manto erboso di San Siro era calpestato da piedi fatati e decisamente meno presuntuosi. Vedendo le varie azioni, stupisce il pareggio a reti bianche ma è anche vero che senza cattiveria sotto porta non si va da nessuna parte e lo zero sul tabellino dei gol può essere solo il naturale epilogo.

Allora aggrappiamoci ai ricordi, quindi a quella sfilata di campioni che hanno illuminato con la propria luce una giornata grigia per diversi motivi. Vi prego, senza fare troppi confronti con la situazione attuale: sarebbe ingiusto e dannoso per la nostra salute. Diciamo che, citando Kilpin, è rimasto il rosso come il fuoco ma per quanto concerne il nero… incutiamo paura solo a noi stessi.


Alcuni dei campioni che hanno fatto grande il Milan, celebrati durante l'intervallo della partita

Perciò si torna sempre sullo stesso mantra, ora più che mai, ovvero testa bassa e pedalare. Oggi pomeriggio abbiamo avuto l’ennesima foratura ma il tappone di Bergamo che ci attende non ammette scuse. Sarà una battaglia, forse l’ultima chiamata per aspirare a qualcosa di veramente importante… sarà sicuramente un match dove occorrerà vendere la propria anima al diavolo. Solo con una vittoria si potrà uscire a “riveder le stelle”.

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