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Milan: l'effetto Ibra non basta. Calabria indecente


- di Luca Fazi - No, l’effetto Ibra non è bastato. Sicuramente lo è stato in termini di entusiasmo e carica propositiva, ma non nel punteggio. Perdonatemi se potrò sembrare troppo attaccato alla causa dei tre punti e meno alla questione del gioco (in parte migliorato), però la classifica va guardata… specialmente in prossimità del giro di boa. Sogno Champions? E’ più vicina la retrocessione e già questo sarebbe sufficiente per delineare la situazione momentanea del diavolo.

Suso (beccato dai tifosi anche quando non è il diretto responsabile) gioca forse una delle partite più brutte della propria carriera in rossonero: peccato per quel magistrale lancio lungo che aveva mostrato ad inizio gara. Il pareggio a reti bianche contro la Samp è figlia delle sue colpe ma non solo. Piatek, ancora una volta, lascia le munizioni a casa e indossa i panni del pacifista da prima linea; Calha ci prova, dalla distanza e non, però a questi livelli, abbiate pazienza, non serve solo provarci. Disastro Calabria, assente mentalmente e reo di alcune giocate vietate ai minori di anni diciotto, soprattutto se sognano un giorno di giocare nel calcio professionistico. Theo e Bennacer più che bene, Gigio il solito guardiano dei pali: il tifoso rossonero non può consolarsi con così poco.

Allora entra Ibra, che in verità tutti attendevano dal primo minuto: il carisma non gli manca, la forma fisica un po’. I blucerchiati non si fanno scrupoli ad adottare un gioco aggressivo e alla fine ottengono un punto prezioso, che sarebbe potuto triplicare se non ci fosse stato l’animo “generoso” di Gabbiadini. Insomma, Ibra is back e non è poco in un momento del genere, tuttavia, come sottolineato dal dirigente Boban, nessuno si potrà nascondere dietro le ampie spalle svedesi.

Il mea culpa dovrà essere recitato con convinzione dai vari elementi della squadra, senza escludere nessuno tra società e calciatori: la maglia pesa e va onorata! Siamo ancora nel girone d’andata, eppure l’incontro di sabato prossimo suona già come ultima spiaggia (o meglio isola in questo caso) per l’ingresso almeno nella “seconda” Europa; i sardi non godono dei tre punti da altrettanti incontri e forse non poteva esserci migliore occasione per affrontarli, calandogli il poker. Ibra ci sarà dal primo minuto o forse entrerà nuovamente in corso ma una cosa è certa: nemmeno lui potrà risollevare da solo le sorti di un’intera squadra. Salviamo il salvabile, altrimenti sarà una stagione che potrebbe rappresentarsi perfettamente con il volto di Leao: tanto potenziale ma inconcludente.

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