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Immagine del redattoreLuca Fazi

Il meglio di Euro 2000


- di Luca Fazi - Il nuovo millennio sta per iniziare ed il mondo del calcio si prepara ad ospitare il campionato europeo per nazioni giunto alla sua undicesima edizione. Per la prima volta nella storia si assisterà ad una competizione giocata in due paesi diversi, ovvero Belgio ed Olanda, e non mancheranno colpi di scena degni dei migliori sceneggiatori: tutto questo è Euro2000! Durante le qualificazioni non ci sono state sorprese in negativo e tutte le big hanno confermato la propria partecipazione alla fase finale, con gli inglesi che hanno dovuto comunque lottare fino allo spareggio con gli scozzesi per rientrare fra le sedici protagoniste! La nostra Italia termina in testa il proprio girone ma rischia di rovinare tutto proprio nel finale dove solo i risultati incrociati favoriranno la Nazionale. Si va all’Europeo circondati da sfiducia e critiche ma ormai lo sappiamo che proprio in queste situazioni sappiamo dare il nostro meglio. La Francia è la favorita essendo Campione del Mondo in carica ed avendo nel proprio organico giovani già certificati e uomini di esperienza che non sono ancora finiti ma hanno qualcosa da dare: non deluderanno. L’Olanda verrà considerata sulla carta come prima rivale dei transalpini visto che ospita la fase finale ed ha una formazione di tutto rispetto, anche se con pochi cambi di spessore. L’altra padrona di casa, il Belgio, non ha i pronostici a favore degli Orange e la stella nascente Mpenza risulterà acerba… per distruggere ogni possibilità di successo ci penserà invece il disastroso portiere De Wilde. La Germania è la brutta versione invecchiata della squadra che trionfò quattro anni prima e per lei sarà un europeo da dimenticare, malgrado le buone premesse. Per la Spagna invece capitolo a parte; non è ancora quella che sarà ma semplicemente una promessa mai mantenuta e l’eterno motivo dell’incompiuta risuonerà anche questa volta. E poi.. le favole: Turchia e soprattutto Portogallo scrivono poesie in campo e saranno avversarie nei quarti. Come in tutte le varie estati che ospitano un Mondiale o un Europeo, assisteremo ad un calciomercato pesantemente pilotato da quelle gare appena trascorse; ecco quindi arrivare in Italia Savo Milosevic (fresco capocannoniere insieme a Kluivert) al Parma, Nuno Gomes in maglia viola, David Trezeguet per la Juve ed il ritorno nello stivale di Hakan Sukur, in maglia nerrazzura. Ora però vi voglio portare all’interno della manifestazione selezionando i 16 momenti cruciali dell’Europeo… siate pronti, si parte!


16° POSTO: La fine di Schmeichel e della Danimarca



Quella dei danesi è una parentesi amara come per chi ha toccato il cielo con un dito ed ora sprofonda nelle fiamme infernali. La Danimarca non doveva esser presente nel ’92 e a dirla tutta non era nemmeno la più forte ma il calcio è bello anche per questo. Otto anni dopo però, anche a causa di un girone proibitivo, viene spazzata via con violenza dopo appena due partite e terminerà il suo gruppo con tre sconfitte ed il tabellino dei goal fatti completamente vuoto. Il portierone ex United è l’unico superstite di quella gloriosa cavalcata in terra svedese e sarà straziante per lui vedere i propri compagni come se fossero delle vittime sacrificali.


15° POSTO: Il rigore inesistente per l’Olanda contro la Rep.Ceca



Lo sappiamo, la polemica è quasi vitale nel calcio e rende più saporita la discussione del post-partita. E’ l’11 giugno e ad Amsterdam va di scena Olanda- Rep. Ceca valevole per il primo incontro del girone D. Il direttore di gara è il nostro Pierluigi Collina che a Perugia fra la pioggia del cielo e quella di critiche ha subito un vero e proprio bagno di linciaggio mediatico. Nedved e compagni lottano su ogni pallone e mettono all’angolo l’Olanda; quest’ ultima sembra poter solo difendere il pareggio ma l’arbitro bolognese fischia un rigore per gli Orange che definirlo generoso sarebbe ben poco. Gli olandesi avrebbero inaugurato il torneo senza vittoria e forse, con la Francia ancora da fronteggiare, non sarebbero arrivati lontani ma con i se e con i ma…


14° POSTO: L’entrata di Hagi su Conte



Siamo ai Quarti di finale e per l’Italia c’è a sorpresa la Romania di Hagi ad aspettarci. La partita è meno facile del previsto e bisogna sudarsi il risultato. Alla fine Totti e Inzaghi sigilleranno il trionfo e per George rimarrà la rabbia per aver sfiorato un goal quando ancora tutto poteva riaprirsi. La frustrazione è tanta e decide di sfogarla sul nostro centrocampista azzurro, entrando volutamente a martello e procurandogli una grave lesione ai legamenti della caviglia destra. Per Conte europeo finito…per Hagi pure!


13° POSTO: La Norvegia batte la Spagna



Avrebbero dovuto vincere e convincere invece gli spagnoli esordiscono come peggio non potevano e vengono sconfitti dalla Norvegia che ci aveva castigato nell’amichevole di preparazione. L’urlo gioioso è di Iversen che prende l’ascensore e beffa un colpevole Molina. Se il buongiorno si vede dal mattino…


12° POSTO: La qualificazione spagnola all’ultimo minuto



La Spagna rientra in questa speciale classifica ma questa volta in chiave positiva e alquanto incredibile. E’ l’ultima partita del girone e stanno perdendo 2 a 3 con la Jugoslavia mentre ad Arnhem si è già conclusa a reti inviolate Slovenia-Norvegia. Gli scandinavi guardano l’orologio ed aspettano in campo notizie dall’altro match ma fra i tifosi e giocatori aleggia già un forte ottimismo accompagnato da cori per l’imminente festa. Poi quello che non ti aspetti... Abelardo viene tirato giù in area di rigore e Mendieta trasforma il penalty. Sono gli ultimi giri di lancetta e alla Spagna non basta il pareggio; il pallone gira all’impazzata poi Alfonso scarica un tiro potentissimo ed è goal qualificazione! Le Furie Rosse terminano addirittura il gruppo davanti alla squadra di Boskov… che dramma per la Norvegia.


11° POSTO: Portogallo-Inghilterra… rimonta da brividi!



E’ la partita inaugurale per le due compagini ed il tasso qualitativo in campo è altissimo, secondo solo a quello alcolico degli hooligans. Nemmeno venti minuti e l’Inghilterra è già avanti di due reti con Scholes e McManaman che stordiscono i lusitani… ma solo in apparenza. Figo risponde quasi subito e Joao Pinto pareggia con un gesto che lascia annichiliti. Nuno Gomes porta a termine la rimonta ed ha inizio la favola del Portogallo e dei suoi protagonisti, Rui Costa e Figo su tutti!


10° POSTO: 20 Giugno… la caduta degli dei!



Ultimo turno del gruppo A ed assistiamo ad un vero e proprio harakiri di massa. La Germania è irriconoscibile rispetto a quella che trionfò quattro anni prima ma il suo passaggio al turno successivo era già stato condizionato dai due pessimi risultati precedenti; subisce la tripletta di Sergio Conceicao per un 3 a 0 che odora come una lezione di calcio. Contemporaneamente l’Inghilterra fa di tutto per complicarsi da sola la qualificazione a favore della Romania. Chivu beffa Martyn ma Shearer ed Owen portano avanti gli inglesi. Munteanu la riapre e intanto scorrono gli ultimi minuti. Phil Neville atterra Moldovan ed è calcio di rigore per la Romania; Ganea non sbaglia e porta la sua nazionale a giocarsi il quarto con l’Italia… Germania ed Inghilterra fuori al girone!


9° POSTO: La rovesciata di Conte!



E’ l’esordio per la nostra nazionale e davanti abbiamo una Turchia che non vuole piegarsi al miglior tasso tecnico degli azzurri ma lottare senza paure su ogni pallone. I pali non ci aiutano ed Arnhem, che sembra Istanbul per la massiccia presenza di tifosi turchi, rende il clima molto ostile per noi. Palloni respinti ed assedio azzurro fino al guizzo di Conte che in rovesciata sigla il vantaggio; non soddisfatto si procurerà pure il calcio di rigore successivo. Buon esordio però che peccato far segnare di testa Okan… tutto meno che un gigante.


8° POSTO: L’ultima di Matthaus



Giocatore unico per doti tecniche messe al servizio fra centrocampo e difesa, Lothar è stato definito dallo stesso Maradona come il miglior avversario affrontato… non male direi. Il calciatore tedesco ha vinto tanto e nella sua carriera c’è stata anche l’Italia con la maglia nerazzurra dell’Inter ma il suo più grande rimpianto sarà quella “maledetta” coppa dalle grandi orecchie che non riuscirà mai ad alzare. Per il resto, Mondiale, Europeo, otto campionati fra Germania ed Italia, due Coppa Uefa ed un bel Pallone d’Oro 1990… altro? Sicuramente il più vecchio di Euro2000 avrebbe meritato un finale meno amaro con la sua Germania ma anche questo è il calcio!


7° POSTO: Il rigore di Raul contro la Francia



Siamo ai Quarti di finale e si affrontano Spagna e Francia. Zidane apre, Mendieta risponde ma Djorkaeff segna il 2 a 1 a fine primo tempo. La Spagna resta in partita ma non riesce a trovare l’affondo fino ai minuti finali quando arriva l’occasione della vita: rigore per le Furie Rosse. Raul sistema il pallone sul dischetto e Barthez guarda fisso l’avversario; parte la rincorsa, portiere spiazzato ma il pallone sale in maniera missilistica fino a sorvolare la traversa. Spagna eliminata.


6° POSTO: La goleada Orange



Un altro quarto di finale va di scena a Rotterdam dove lo stadio è interamente tinto di arancione ed il blu della Jugoslavia si può trovare solo nelle divise dei giocatori. I padroni di casa sono i favoriti ma nessuno avrebbe potuto immaginare un simile distacco: finirà 6 a 1 per la nazionale di Van der Sar e compagni! Protagonista assoluto Patrick Kluivert che collezionerà una tripletta da manuale del calcio; il goal finale di Milosevic, con tanto di bacio per i pochi tifosi slavi, profuma di romanticismo oltre ad essere importante per la classifica marcatori.


5° POSTO: Il Derby slavo



Gli dei del calcio non potevano designare un incontro più caratteristico di questo! Nel girone C c’è il derby nel derby: si incrociano Jugoslavia e Slovenia e in panchina due che si conoscono benissimo, Boskov e Katanec. Il maestro e l’allievo danno spettacolo ma sembrerebbe quest’ultimo a prevalere. Prima Zahovic, poi Pavlovic ed ancora Zahovic per un triplo vantaggio che lascia poco all’immaginazione. Invece la grinta della Jugo si fa sentire proprio nelle difficoltà e con l’uomo in meno… il 3 a 3 finale è da romanzo calcistico. L’abbraccio finale fra i due protagonisti dello scudetto doriano è un bello spot per il calcio.


4° POSTO: Il cucchiaio di Totti



Nella semifinale Italia-Olanda tutto può succedere e niente avviene secondo logica; siamo stremati ma orgogliosi per esser andati ai rigori con i padroni di casa, dopo l’inferiorità numerica iniziata troppo presto. Quella lotteria infame ci sta penalizzando da tre mondiali di fila ma prima o poi le sequenze si spezzano e le maledizioni si affievoliscono fino a scomparire. Partiamo come meglio non potevamo, portandoci sul 2 a 0 e Francesco è il terzo tiratore. Si avvicina a Di Biagio e Maldini sussurrandogli: “Mo je faccio er cucchiaio”! Il capitano del Milan gli da del pazzo e Gigi non si mette le mani sui capelli solo per l’impossibilità fisica nel farlo. Pura pazzia o genialità? Magari sia l’una che l’altra ma Totti segna ed i nostri cuori si arrestarono per tutti quegli istanti interminabili dove nessuno di noi aveva capito realmente cosa stesse accadendo.

3° POSTO: La mano di Abel Xavier



L’altra semifinale è Francia-Portogallo e le aspettative di vedere un calcio spettacolare vengono meno a causa di una posta in palio talmente alta da portarti a giocare semplice e senza rischi. Nonostante tutto i lusitani si portano in vantaggio dopo nemmeno venti minuti con Nuno Gomes ma la prevedibile reazione dei francesi tarda ad arrivare; sono bloccati e rischiano spesso il raddoppio. Henry pareggia nel secondo tempo e si va ai supplementari per merito di Barthez che salva al novantesimo un colpo di testa di Abel Xavier. Proprio il difensore ex Bari e futuro giallorosso passerà da possibile uomo partita a colpevole della disfatta; a sei minuti dai rigori intercetta di mano un tiro in area di Wiltord ed il penalty è lampante per gli occhi di Benko. Nuno Gomes e Figo espulsi per proteste e Zidane non sbaglia dal dischetto… grazie Portogallo per il calcio espresso!


2° POSTO: Il Golden Goal di Trezeguet



Sicuramente il momento più triste per i nostri cuori azzurri ma quell’istante esatto non poteva mancare tra i più rappresentativi dell’europeo. Wiltord aggancia il pareggio proprio nel finale di gara e per noi inizia il calvario; non girano più le gambe ma soprattutto difettiamo a livello mentale. Avevamo nelle menti già il film di capitan Maldini festoso e con la coppa in mano per poi ritrovarci in un vero e proprio incubo. Pires si fa spazio sulla sinistra e mette in mezzo… la stoccata di Trezeguet è letale. Francia campione d’Europa ma se fosse entrato quel tiro di Del Piero su palla invitante di Ambrosini avremmo celebrato un altro trionfo.


1° POSTO: Italia-Olanda



Non poteva ottenere il gradino più alto di questa classifica la semifinale di Amsterdam. Gli azzurri subiscono da subito il gioco olandese e Zambrotta è il primo a farne le spese; su di lui si abbattono uragani duri da contrastare e così la seconda ammonizione giunge dopo appena trenta minuti. La partita sembra già compromessa e per togliere ogni dubbio arriverà un rigore alquanto discutibile per gli Orange ma Toldo ipnotizza De Boer… e uno! Non sappiamo ripartire ed applichiamo un catenaccio degno della nostra tradizione: tutti i segnali fanno intravedere dietro l’angolo il peso dell’insuccesso. Secondo tempo ed altro rigore causato per l’ingenuità di Iuliano ma sta volta sarà il palo a salvarci. Stringiamo i denti e rischiamo pure di fare il colpaccio con Delvecchio ma Van der Sar dice di no. Calci di rigore e vecchi fantasmi che ritornano… sta volta solo per una breve visita. Di Biagio si toglie l’amaro in bocca per il penalty di due anni prima e “San Francesco” da Padova para altri due rigori tra Bosvelt e De Boer… e due! Siamo in finale con una delle partite più epiche di sempre… grazie ragazzi!

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