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Bomber retrocessi - Quando il gol non basta



- di Luca Fazi - Storie di favole nate dal nulla e di giovani promettenti. Storie di uomini in là con gli anni ma ancora desiderosi di inseguire un sogno. Realtà di provinciali – spesso – e di nobili decadute – quasi mai – che si aggrappano al proprio centravanti per tentare di resistere nel calcio che conta. Storie di speranze distrutte, a volte con largo anticipo ed altre all’ultimo minuto dell’ultima giornata.

Chi sono i dieci bomber più prolifici in una singola stagione che, tuttavia, non sono riusciti ad evitare la retrocessione? Quella che segue è la top ten della Serie A, prendendo in considerazione le stagioni a girone unico (quindi a partire dal 1929/1930).

Nell’elenco non compariranno gli attaccanti che, pur rientrando di diritto per numeri di gol fatti, non sono retrocessi sul campo ma in seguito a sentenze (come nei casi di Lorenzo Bettini, 20 gol con l’Udinese nel ‘54/’55 ma un illecito del club portò i bianconeri alla retrocessione e di David Trezeguet, 23 sigilli nel ‘05/’06 ma con la Juve condannata dopo lo scandalo Calciopoli). Non valutati neppure chi, come nel caso di Pazzini (Sampdoria e Inter durante la stagione ‘10/’11), non ha concluso l’annata con la squadra retrocessa (e in ogni caso senza raggiungere con questa la quota sufficiente di reti).

Tutto chiaro? Allora, buona lettura!


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Menzione Speciale

Sandro Tovalieri

16 gol + 1 (Reggiana e Cagliari) in 34 (+1) presenze

1996/1997


Come in un concorso letterario, arriva la menzione speciale. Abbiamo riflettuto a lungo se fosse il caso di inserirlo nella top ten oppure, parametri alla mano, estrometterlo dalla lista: in medio stat virtus. Il Cobra ha la non invidiabile peculiarità di aver militato nello stesso anno con due club retrocessi (non è stato di certo l’unico). Sono quattro le marcature siglate con la Reggiana, mentre ben dodici quelle in maglia rossoblù. Come considerarlo? In effetti – potrebbe sentenziare qualcuno, a ragione – le reti sono arrivate tra squadre poi finite in cadetteria. Altri – sempre con raziocinio – farebbero notare che, prese singolarmente, nessuna delle due esperienze sono sufficienti per rientrare nell’elenco in base alle realizzazioni. A complicare ancor più il discorso, ci pensa il gol che Tovalieri fece al Piacenza nello spareggio del ’97 per la permanenza in A. Se considerato, il centravanti nato a Pomezia raggiungerebbe addirittura l’ottava posizione di questa speciale classifica. Alla fine abbiamo optato per la menzione!


10° Posto

Francesco Caputo

16 gol (Empoli) in 38 presenze

2018/2019


Ad aprire la top ten ci pensa Francesco (Ciccio) Caputo, idolo delle provinciali e beniamino dei fantallenatori. A 31 anni si ritrova in massima serie (dopo la breve esperienza al Bari nel 2010) e subito esibisce il proprio bagaglio maturato grazie alla dura gavetta. Sono sedici i centri messi a referto, tutti in marcatura “singola” a parte la doppietta inflitta al Chievo. L’ottimo score personale, tuttavia, non basterà per salvare il suo Empoli dalla retrocessione: gli scontri diretti premiano il Genoa. In ogni caso Ciccio rimarrà in A, ovviamente alla sua maniera. Come? Beh, è ovvio… a suon di gol!


9° Posto

Gabriel Omar Batistuta

16 gol (Fiorentina) in 32 presenze

1992/1993


Ebbene sì, anche Batigol rientra nella lista. Era arrivato a Firenze già da una stagione, impiegando poco tempo per farsi amare dal popolo viola, e i successi ottenuti con la nazionale argentina (Coppa America e Confederations Cup) facevano presagire ottimi segnali anche per il campionato ‘92/’93. Il Re Leone non deluderà, la squadra sì. La media di un gol a partita non servirà al sudamericano e alla Fiorentina per garantirsi la salvezza; la classifica avulsa, infatti, impedisce al club di partecipare allo spareggio finale (tre squadre avevano totalizzato gli stessi punti). Notevoli le due doppiette in trasferta contro Lazio e Inter, così come quelle inflitte in casa (terminate in goleada) ai danni di Sampdoria e Foggia. La Fiorentina tornerà in B dopo cinquantaquattro anni e il suo bomber scenderà all’inferno con lei, per difenderla e per riportarla dove merita.


8° Posto

Dario Hübner

16 gol (Brescia) in 30 presenze

1997/1998


31 agosto 1997. Al Meazza è tutto pronto per dare il benvenuto a Ronaldo, nuovo acquisto del mercato nerazzurro. E invece, almeno in quella gara, il Fenomeno rimane a secco, mentre a prendersi la scena, portando in vantaggio la squadra ospite, ci pensa un trentenne che la Serie A l’aveva vista soltanto in tv: Dario Hübner. Da lì in poi sarà il trascinatore delle rondinelle con prestazioni eccellenti, come la tripletta alla Sampdoria (porterà solo un punto al Brescia) e i gol al Milan, punito sia all’andata che al ritorno. Unica nota negativa? La squadra lombarda termina a meno uno dalla quota salvezza e finisce in B. Tranquilli, ci penserà ancora il Bisonte a riportarla in A.


7° Posto

Giovanni Vecchina

17 gol (Padova) in 23 presenze

1929/1930


Primo campionato a girone unico e primo bomber retrocesso. È il veneto Vecchina che, in forza al Padova, si renderà protagonista di una stagione, a livello personale, davvero pazzesca. La media gol è altissima, anche in virtù della cinquina rifilata alla Pro Patria il 30 marzo del 1930. Quattro gol nella prima mezz’ora e poi il quinto sigillo a chiudere il punteggio: il portiere avversario, Carlo Montrasio, avrà gli incubi per diverse notti. Nonostante ciò, il Padova arriva penultimo (retrocedevano le ultime due), mancando dunque l’obiettivo salvezza. L’attaccante veneto in compenso, dopo esser stato notato dai dirigenti bianconeri, si consolò con l’ingaggio da parte della Juventus. Vestendo la maglia della Vecchia Signora otterrà i primi tre scudetti del Quinquennio d’oro. Nel ’33 si sposterà poi nella sponda granata di Torino.


6° Posto

Filippo Maniero

18 gol (Venezia) in 31 presenze

2001/2002


Come nel 2000, anche nel 2002 Pippo Maniero vivrà la retrocessione con i lagunari. Al bomber veneto, però, c’è veramente poco da rimproverare. Due doppiette (consecutive) al Torino e al Parma, più i sigilli inflitti alle milanesi (andata e ritorno) e quelli alle romane (nel girone di ritorno): dove sarebbe arrivato se avesse avuto una squadra più attrezzata? Il Venezia si piazza ultimo con la miseria di appena diciotto punti e trenta gol stagionali. Più della metà sono firmati da Maniero… basta dire questo.


5° Posto

Marco Ferrante

18 gol (Torino) in 30 presenze

1999/2000


Il Toro torna in A ma sarà soltanto per fare un breve saluto. La squadra di Mondonico conclude la stagione a meno tre dalla salvezza e le certezze crollano. L’unica a restare in piedi si chiama Marco Ferrante. Il bomber granata strappa il suo miglior bottino in A e tenta in tutti i modi di traghettare i propri compagni verso la permanenza in massima serie. Tutto inutile. Inutile la doppietta nell’ultima giornata contro il Piacenza, così come quella nel derby della Mole, alla ventiseiesima di campionato. Non sarà inutile per Marco e per farsi notare, ma che avesse il gol nel sangue non era di certo un mistero.


4° Posto

Carlo Stradella

19 gol (Livorno) in 35 presenze

1948/1949


Anche le quattordici marcature dell’anno prima con l’Alessandria (poi retrocessa) stavano per farlo rientrare nella classifica: basterà attendere dodici mesi. Con la nuova maglia (quella amaranto del Livorno) e con cinque reti in più, Stradella è il punto di forza del club toscano che, tuttavia, si piazza all’ultimo posto della graduatoria finale. Prezioso il suo contributo nella vittoria interna contro il Milan (segnerà il momentaneo 1 a 0 del match concluso 2 a 1) e degne di nota le doppiette ai danni di Bologna, Triestina, Padova e Genoa… ma non basta. L’anno successivo passò al Bari ottenendo – provate ad indovinare – un’altra retrocessione sul campo, la terza di fila. È il non plus ultra dei bomber retrocessi.


3° Posto

Christian Riganò

19 gol (Messina) in 27 presenze

2006/2007


Dopo aver portato la Fiorentina dalla C2 alla A, bomber Riganò si è caricato sulle proprie spalle le sorti del Messina, retrocesso sul campo nella stagione precedente ma salvato dopo le sentenze di Calciopoli. Niente da fare: i peloritani finiscono nell’ultima piazza della classifica. Peccato, perché le diciannove reti del bomber siciliano avrebbero meritato ben altra conclusione. Da menzionare la doppietta nel derby con il Palermo (2 a 0 per i padroni di casa), quella contro la Fiorentina negli ultimi dieci minuti (che servirà ad agguantare un clamoroso pareggio) ed infine l’ultima, nel pirotecnico 4 a 3 dell’Olimpico che non servirà a fermare la Roma. E pensare che da giovanissimo aveva iniziato come difensore…


2° Posto

Simeon Nwankwo

20 gol (Crotone) in 38 presenze

2020/2021


È l’ultimo a rientrare nella lista. È l’unico calciatore africano ad aver vinto la classifica marcatori in un campionato professionistico italiano (la Serie B ‘19/’20). Simeon Nwankwo, detto Simy, ha raggiunto un qualcosa che ad inizio stagione appariva follia. Merito di una squadra poco attrezzata ma indirizzata interamente al suo gioco e a sfruttare i suoi 198 centimetri. Va in rete per sette turni di fila (dalla venticinquesima alla trentunesima giornata) mettendo a segno dieci gol. È presente negli scontri diretti con le pretendenti alla salvezza, così come quando affronta le big. Purtroppo, per lui ed i suoi tifosi, è il Crotone a non esserci.


1° Posto

Igor Protti

24 gol (Bari) in 33 presenze

1995/1996


Sì, lo Zar si aggiudica il primo posto di questa particolare classifica. Non solo: è anche l’unico dei presenti ad aver ottenuto il titolo di capocannoniere (ex aequo) nella stagione presa in esame. Ventiquattro sono anche i sigilli del laziale Beppe Signori (che disputò due gare in meno ma ebbe più del doppio dei rigori a favore), per una gara a distanza che infiammò gli animi anche negli scontri diretti. Al San Nicola, tripletta di Protti e una rete di Signori (3 a 3); all’Olimpico, tripletta di Signori e doppietta di Protti (4 a 3). Credete nel destino? Beh, il Bari nell’estate del ’95 stava per non rinnovargli il contratto; andò in ritiro senza che niente venisse messo nero su bianco. Poi il primo allenamento ed una tripletta… arrivò la firma con i pugliesi.

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